Pisello Nano di Zollino
Il pisello nano di Zollino si coltiva nel piccolo comune dell’entroterra leccese, uno dei nove comuni della Grecìa Salentina, un’area ellenofona in cui si parla ancora il griko, un dialetto che ricorda appunto la lingua greca. Da sempre gli anziani coltivatori locali selezionano accuratamente a ogni raccolto i piselli migliori e li conservano per la semina successiva, preservando in questo modo una biodiversità locale di grande qualità organolettica.
E’ un pisello di colore giallo-marroncino con sfumature verdi che si consuma solo secco. Ha forma quasi sferica, in alcuni casi schiacciata ai poli. La semina si fa non oltre l’8 dicembre e si raccoglie a fine maggio, inizio giugno, quando la pianta è completamente essiccata in campo. Il pisello nano di Zollino si coltiva in asciutto in terreni in grado di garantire un’adeguata riserva di acqua. La pianta è piccola, raggiunge al massimo i 30 centimetri e si trebbia a mano. Anche la selezione successiva dei semi è fatta a mano, sulle aie.
Si coltiva da tempo immemorabile, secondo i racconti degli agricoltori più anziani. Si cucina alla pignatta, cioè con aglio, cipolle, sedano, pomodori freschi, oppure con una pasta di farina di grano duro fatta a mano chiamata tria.
Descrizione sintetica del prodotto
È una varietà locale di pisello (Pisum sativum L.). Viene coltivato da tempo inestimabile sul territorio zollinese, che nel corso del tempo ha raggiunto un armonico equilibrio con le particolari condizioni climatiche e pedologiche di questo comune salentino, consentendo di esaltare le sue caratteristiche organolettiche e di cucinabilità. Le piante sono caratterizzate da un ridotto accrescimento del fusto (non più di 25-30 cm) e portano a maturazione numerosi baccelli, di medie dimensioni, utilizzati esclusivamente allo stato secco
Processo produttivo
La coltivazione viene effettuata esclusivamente con tecniche di coltivazione tradizionali in asciutto. Per tale motivo, va effettuata una ponderata scelta dei terreni per la coltivazione, i quali devono assicurare una buona riserva idrica ed una buona esposizione. I contadini zollinesi ripongono una particolare attenzione al pericolo di impollinazioni indesiderate che possano compromettere la loro varietà, scegliendo per la coltivazione terreni che siano collocati a distanze sufficienti da altre coltivazioni di pisello, tali da evitare ibridazioni, ed eliminando dai campi le piante che presentano caratteristiche morfologiche diverse da quelle tipiche del ‘Pisello nano di Zollino’. Coltivato prevalentemente come pisello da sgranare allo stato secco, destinato al consumo familiare ma anche alla vendita, viene raccolto a pianta intera e trebbiato rigorosamente a mano, per garantire l’integrità del seme. La trebbiatura manuale e la paziente opera di cernita a tavolino consentono di ottenere un prodotto molto apprezzato.
Storia e tradizione
La coltivazione del ‘Pisello nano di Zollino’, così come per gli altri legumi di Zollino, entra nella tradizione contadina del comune della Grecìa Salentina ed è comprovata dalle testimonianze di anziani contadini i quali ricordano che i loro nonni coltivavano quel tipo di pisello e di aver partecipato personalmente alla tradizionale trebbiatura e cernita del prodotto. Il ‘Pisello nano di Zollino’ è coltivato e preservato da più di un secolo attraverso una scrupolosa agrotecnica ed una certosina selezione, poste in essere dagli agricoltori locali, sulla base delle osservazioni e delle conoscenze acquisite dagli avi e tramandate oralmente fino a loro.