L’idromele è prodotto dalla naturale fermentazione di un mosto di acqua e miele.
Non va assolutamente confuso con i liquori al miele. Questi sono ottenuti dalla miscelazione di alcol e miele.
È considerato il fermentato più antico del mondo, ancor prima della birra, in quanto prima di essere coltivatore di grano e vite l’uomo fu raccoglitore di miele.
L’idromele viaggiava nella storia, accompagnava le pietanze e la vita quotidiana dei popoli. Era conosciuto nell’antico Egitto, nell’antica Grecia, nell’Inghilterra Celtica e nella Scandinavia Vichinga, nell’antica Roma, nel Medioevo fino all’età moderna.
Grande importanza aveva nella cultura e nella mitologia antica, nella letteratura e nella tradizione. L’idromele si beveva in compagnia, tra feste e banchetti, in guerra e nelle sale di riflessione. Per alcuni rappresentava la bevanda dei Re, capace di dare sapienza e valore guerriero, per altri addirittura la bevanda degli Dei, capace di dare amore e poesia. Considerata dunque una bevanda sacra, occupava un posto centrale nella quotidianità, più del vino e la birra.
In molte parti d’Europa era tradizione dare alle coppie appena sposate abbastanza idromele per un mese, così da assicurare felicità e fertilità. Da qui forse il termine “luna di miele”.
Nel Novecento la produzione di idromele continuava ma veniva sempre più considerato una bevanda lontana e misteriosa, legata al passato.
Oggi invece possiamo affermare che l’idromele si configura non come qualcosa di remoto e dimenticato ma come qualcosa che si può ricostruire con precisione filologica, attraverso le analisi delle fonti storiche e mitologiche e anche grazie ai ricettari che ne testimoniano il consumo.
Il nostro idromele viene prodotto artigianalmente dal nostro miele millefiori, lavorato in piccole quantità e sapientemente affinato per 12 mesi senza l’aggiunta di aromi, spezie o coloranti; il risultato finale è determinato unicamente dal miele e ogni bottiglia ha una propria storia da raccontare. Con una gradazione alcolica di 13,5 gradi si presenta al gusto molto aromatico, con note pungenti e amarognole. Ben si abbina a formaggi stagionati e di capra ma anche ai dessert. Si consiglia di consumarlo ad una temperatura compresa tra 8 e 10 gradi.